Dal colore comincia l’avventura della nostra pelle. Modellandosi nelle forme è un’ottima protezione, delimitando il confine tra il nostro interno e l’esterno. Trasmette molte sensazioni, mettendo in risalto la nostra identità ma, come una maschera può assumere molte personalità nascondendo chi siamo. Rimane comunque l’abito più impegnativo che l’uomo a volte non vorrebbe indossare.
David Le Breton scrive:
La pelle è uno schermo, su cui si proietta un’identità sognata – come nel caso del tatuaggio, del piercing o delle innumerevoli forme di rappresentazione dell’apparenza che governano le nostre società; ma può anche esprimere un’identità insopportabile, di cui ci si vorrebbe spogliare e della quale le ferite corporee autoinflitte sono un chiaro indizio.
Fabio Aguzzoli
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