Diverso rispetto a cosa o a chi? Anni passati a predicare l’uguaglianza, nel rispetto totale dell’individuo in piena libertà. Questo presuppone il fatto di poter vivere tutti sotto lo stesso tetto in pace e serenità. Ma a quanto pare i risultati sono molto scarsi, ognuno con il suo credo che pensa sia migliore dell’altro e, non accetta il fatto che qualcuno, lo possa giudicare. Una religione non impone violenza verso il prossimo, allora perchè appena uno dice o fa qualcosa che va contro essa si scatena il putiferio?
Personalmente penso che ognuno di noi debba vivere la propria religione o il suo credo a livello interiore spirituale, questo dovrebbe rinforzare l’amore verso il prossimo e verso la vita, preziosa che nessuno ha il diritto di cancellare. Solo in questo modo possiamo dire di integrare il diverso che poi, così diverso non è.
Fabio. Aguzzoli
Diverso rispetto a che cosa? Uguale rispetto a che cosa? I modelli sono culturali, sociali, e cambiano con l’evolversi delle coscienze individuali e collettive. Il nostro mondo è energeticamente fondato su quella indefinibile cosa che è l’Amore, energia che include e non esclude, energia che fa sì che l’Io sia parte del Tutti e del Tutto. Ogni nostro pensiero e ogni nostra azione agisce anche a livello collettivo, Abbiamo il potere di ripulire le stanze delle nostre menti e di fondare un mondo di pace. Possiamo.
Codivido il tuo pensiero amica Barbara, intasiamo le nostri menti di complicate e inutili spazzature, soffocando i nostri cuori impedendoci di amare e essere amati. Grazie. Fabio Aguzzoli.
ciao Fabio io ti posso dire per quello che mi riguarda ogni persona del mondo deve avere la religione che vuole e ha il diritto di pregare il proprio Dio e fin qua mi sta bene poi ce l’ignoranza della gente che ha paura del diverso che ci viene inculcata da una politica ottusa e da una parte di cattolici bigotti che fanno in modo di mettere tutta la povera gente gli uni contro gli altri invece di dire che i delinquenti ci sono in tutte le razze anche nei cattolici solo che pensiamo alle crociate cosa anno fatto nel nome di Dio la cosa che mi disturba è che se vieni in Italia o in qualsiasi nazione del modo il rispetto delle regole della nazione che ti ospita e se sei li è per che pensi di viverci con la tua famiglia e dove vivevi stavi molto peggio per ciò prega chi vuoi mangia ciò che vuoi ma non pretendere che i miei figli non debbono fare la recita di natale per che disturbo il diverso be allora li mi incazzo un po
Capisco l’incazzo, ho viaggiato abbastanza e, in paesi completamente diversi in tutto rispetto al mio, ho incontrato persone di vario genere e le regole più svariate, mi sono rapportato con rispetto e il sorriso sulla bocca e, ho ottenuto rispetto e sorriso sulla bocca.
Credo che sia l’unico segnale che ogniuno di noi debba lanciare, questo ci permetterà di credere a quello che vogliamo e di trasmettere ai nostri figli libertà e amore vero, sperando che quelli che pretendono di cambiare il credo altrui possano cambiare il proprio rispettando se stessi e il prossimo. Le azioni, i pensieri, smuovono energia, se ognuno fa la sua parte possiamo spostare le montangne e mandare i nostri figli alla recita di natale. Walter grazie del tuo prezioso intervento. Fabio. Aguzzoli